Cenni Storici

ARCICONFRATERNITA

L’Arciconfraternita delle Anime Sante del Purgatorio è stata fondata nel 1615 dal parroco di S. Bartolomeo, don Giacomo Pregadio. Approvata dal Vescovo di Catania nel 1616, ottenne il privilegio papale di aggregazione alla Compagnia della Morte di Roma nel 1616. La confraternita gode delle stesse indulgenze e intercessioni dei confratelli romani, con emblema di un teschio e due ossa incrociate.

Nel corso degli anni, la confraternita ha ottenuto privilegi spirituali e ha contribuito a diverse iniziative. Nel 1671 iniziarono i lavori per la costruzione della chiesa attuale. Nel 1712, ottenne i titoli di “Venerabile” e “Lata”. Durante il periodo risorgimentale, i suoi membri si distinsero anche per l’attività patriottica.

La confraternita aveva il compito di accompagnare e assistere i condannati a morte, guadagnando il nome di “Buona Morte”. Nel 1789, ottenne le mazze d’argento della città per le processioni.

Oggi, i membri indossano un abito specifico e partecipano a processioni speciali. L’obiettivo dell’Arciconfraternita è diffondere la fede cristiana, mantenere il culto dei morti e promuovere azioni di solidarietà cristiana.

 

Nel 1943, fu fondata la Conferenza San Vincenzo de’ Paoli all’interno dell’arciconfraternita. Tra i rettori che hanno dato lustro alla congrega, si ricorda il rag. Gaetano Pregadio.

L’Arciconfraternita delle Anime Sante del Purgatorio continua la sua missione di fede e solidarietà, con un passato storico e un’impegno contemporaneo.

Nell’anno 1997 il giorno 22 Marzo l’Assemblea dei confrati, ha conferito al l’ex Rettore (1987/1997) Girolamo Pregadio il titolo di Rettore ad Honorem.

 

Il vestiario del confrate

Gli elementi che costituiscono l’abito sacro  dell’Arciconfraternita delle Anime Sante del Purgatorio contribuiscono a creare un’immagine unica e simbolica, rappresentativa della devozione, della riflessione sulla vita e della commemorazione dei defunti. I pantaloni, le scarpe, le calze e i guanti sono di colore nero, così come lo scapolare e simboleggiano umiltà e sobrietà.

Abito di rito

I confratelli indossano il camice bianco, il cappuccio bianco a visiera con la punta pieghettata in sette piegoline a significare i sette dolori della Madonna Addolorata. La punta pieghettata ricade sul lato sinistro della testa, trattenuta da una corona di tralcio di vite intrecciata.

Cingolo e Corona

Il cingolo è realizzato in filo nero con due nappe terminali ricadenti sul lato destro. Sul lato sinistro del cingolo pende una coroncina di rosario, realizzata in legno,  composta da dieci grani neri e una croce snodata nera e un teschio nero simbolo dell’Arciconfraternita.

Mantella

La mantella è di colore nero, nella quale sul lato sinistro è ricamato, in colore argento,  il teschio con sotto due ossa incrociate. Il Venerdì Santo il rettore ed i due mazzieri che lo affiancano in processione recanti le mazze d’argento indossano mantelli lunghi di colore nero.

Il mantello del rettore è bordato da una passamaneria di colore oro, così come dorato è l’emblema ricamato sul lato sinistro del mantello.

I mantelli dei due mazzieri sono bordati da una passamaneria di colore argento, così come argentato è l’emblema ricamato sul lato sinistro dei mantelli.

Segni caratteristici e distintivi della ARCIconfraternita

Le Insegne

Durante le manifestazioni religiose dell’Arciconfraternita della Anime Sante del Purgatorio, le insegne vengono assegnate secondo dei criteri precisi indicati nello statuto che tengono in considerazioni ruoli, anzianità e merito. 

Altri dettagli

Istituzione civile e religiosa

La confraternita, intesa come istituzione civile e religiosa, ha origini antichissime e una tradizione di forza e di prestigio. Sorta, come si è detto, per fini corporativi, riuniva coloro che esercitavano una stessa arte o mestiere. Ogni confraternita era un organo di potere che partecipava attivamente all’amministrazione dei beni pubblici con specifici compiti e determinati privilegi.

Rettore

A capo delle singole confraternite veniva eletto il più anziano; egli presiedeva le assemblee, occupava la carica di Rettore e otteneva i titoli di Monsignore, Procuratore e Governatore e faceva parte di diritto del Civico Senato. Nel giorno del Santo Patrono della confraternita, aveva il privilegio di concedere la grazia a tre condannati a qualsiasi pena, anche a quella capitale.

Altri Cenni storici

Nel 1740 c’erano ad Enna otto collegi, otto compagnie, diciassette confraternite e un’arciconfraternita. Nel periodo risorgimentale molte confraternite parteggiavano per i liberali, che potevano così adunarsi sotto il paravento delle riunioni religiose.

Alcune di quelle confraternite erano delle vere e proprie sette segrete, costituite con lo scopo di combattere attivamente con attentati ed attività sovversive lo strapotere dei Borboni che a Castrogiovanni godevano della particolare protezione della curia foranea.

Nel 1860, dopo la cacciata di quei dominatori, furono emanate dal regno d’Italia, al quale era stata annessa la Sicilia, le famose leggi di soppressione con le quali furono sciolte diverse istituzioni religiose e molte confraternite.

Queste non ebbero più alcuna ufficialità e poiché ebbero annullati del tutto quei privilegi e quei poteri residui che le avevano rese «stato nello stato», finirono di esistere come istituzioni di governo e si trasformarono in associazioni esclusivamente religiose.

Con i Patti Lateranensi del 1929 venne riconosciuto lo stato giuridico delle confraternite. Fu stabilito che le istituzioni religiose laicali, civilmente riconosciute, con compiti esclusivamente ecclesiali, devono essere regolate da propri statuti e dipendere dalla diocesi di appartenenza. Altre confraternite sono state costituite recentemente nel ricordo di associazioni religiose fiorenti nel periodo della dominazione spagnola e poi decadute nel corso dei secoli.